L’alfabeto del nostro Essere: le BioFrequenze

L’alfabeto del nostro Essere: le BioFrequenze

Abbiamo spesso trattato dell’Unità del nostro corpo argomentandola nelle diverse finestre e ambienti di dialogo; abbiamo parlato dell’indivisibilità fra corpo e mente, abbiamo trattato di come il nostro corpo sia formato da diversi organi con diverse metodologie e vari livelli di comunicazione/scambio di informazioni; abbiamo osservato la nostra struttura dal punto di vista posturale e fasciale, sottolineando l’impossibilità di limitare uno stimolo vissuto in una singola sezione del corpo alla sola struttura “bersaglio”, in quanto “l’accaduto” viene istantaneamente registrato dal sistema nervoso centrale che trasmette e gestisce lo stimolo. Anche i distretti corporei più lontani vengono a conoscenza di cosa sta accadendo e “reagiscono” (o meglio mettono in atto dei “cambiamenti”) in relazione a quanto acquisito. Tutto questo avviene grazie a interconnessione neurologiche, piuttosto che meccaniche, fasciali, connettivali, posturali, comportamentali, emotive, etc.

In queste righe trattiamo l’UNICITÀ’ non propria solamente del “meccanismo” umano, bensì di tutto l’ambiente e delle Natura che ci circonda.

Dal Sito: www.uniwavesrl.it

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La materia vivente è caratterizzata da un comportamento unitario pertanto non analizzabile in eventi singolari; l’analizzabilità in termini singolari molecolari è possibile solo dopo il termine del ciclo vitale dell’organismo in esame. Eva Reich, percorrendo scientificamente il sentiero già tracciato alla metà del 1800 dai fisiologi tedeschi Weber e Fechner, elaborò il principio del “minimo stimolo”. Questo principio è di notevole importanza in quanto viene dimostrato che uno stimolo, per avere un grande effetto in un organismo vivente, deve essere il più piccolo possibile mentre stimoli di grande entità possono dare effetti rilevanti ma solo di carattere transitorio con effetti dannosi nel lungo periodo. Il corpo umano, essendo formato chimicamente dal 99% di molecole d’acqua al quale corrisponde fisicamente il 70% del peso totale per via della presenza di molecole più pesanti nell’1% residuo, sviluppa domini di coerenza tali che più è piccolo lo stimolo più esso lavora sui domini di coerenza più bassi che, agendo dai livelli più bassi verso i più elevati, comporta un riequilibrio dell’intero sistema.

Con la fisiologia classica tedesca si scoprì una legge valida per tutti gli esseri viventi, la legge di Weber e Fechner. Essa afferma che la risposta di un organismo ad uno stimolo, non è proporzionale allo stimolo, ma è proporzionale al logaritmo dello stimolo. Il logaritmo è una funzione matematica che cresce lentamente al crescere della variabile da cui dipende.

Per esempio: il logaritmo di 10 (log10) è 1, il logaritmo di 100 (log100) è 2, quello di 1000 (log1000) è 3 e questo è un fatto positivo poiché l’organismo stesso si protegge dagli stimoli eccessivi. Ma se si considerano i numeri piccoli avremo che il logaritmo di 1 è 0, il logaritmo di 1/10 è -1, il logaritmo di 1/100 è -2 e il logaritmo di 1/1000 è -3. Quindi più piccolo è lo stimolo, più grande è la risposta. Quando l’intesità dello stimolo diventa molto piccola, il logaritmo diventa negativo; questo significa che la risposta non è più in outbound, cioè rivolta verso l’esterno, ma inbound, cioè rivolta verso l’interno, per cui l’organismo risponde “trasformandosi” con la capacità quindi di riorganizzare se stesso.

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Un episodio vissuto anni fa (*) mi fece nascere queste domande: “Qual è la “legge” che governa la Vita? Gli scambi di informazioni intra ed extra cellulari? Lo scambio di informazioni tra i proprio simili? Qual’é quella Forza che mantiene l’”Ordine” in tutte le cose che vediamo? Noi possiamo disarmonizzarci-distrarci-interferire da questa “legge-Forza” che ci governa? (Esattamente come quando un atleta si distrae dal proprio obiettivo e lo manca?) Abbiamo ancora quella capacità di accorgerci e risintonizzarci? È un processo inconsapevole o conscio? Da che parte posso iniziare per accorgermi se sto bene o sto creando disordine di informazioni dentro di me? Non intendo a livello mentale, bensì a quello meccanico, cellulare, per andare via via nel strato più sottile di noi. Come faccio a mantenere in ordine il mio corpo (esattamente come si mantiene l’ordine attorno a noi)?”

Iniziare già a far ordine di fuori, certo tra le idee, ma ancor più negli ambianti- stanze- casa- ufficio che viviamo, oltre che nella cura della nostra persona è un buon allenamento per mantenere ordine anche dentro noi stessi..

COSI’ COME FUORI E’ il DENTRO –Cit-.

Ho incontrato qualche tempo fa chi ha riposto a molte di queste domande, senza che io gliele sottoponessi. Da lì iniziò una Bella Collaborazione, InterRelazione di Crescita che mi ha portato ora a proporVi quanto più di Sottile, Silenzioso, Naturale e davvero UTILE stiamo adottando nel Nostro Ambulatorio. Una metodica che porta al PROPRIO Equilibro personale ogni singola Struttura, ogni singolo Corpo, un Vero e Proprio ACCORDATORE di Frequenze capace di Risvegliare l’Ordine arrivando a ogni livello strutturale e cellulare. Siamo stati Testimoni di Ottimi risultati in disfunzioni (o comunemente dette patologie) sia meccaniche, che circolatorie, che viscerali. Parlo di OnteraMed UniWave è stata prima testata sulla nostra persona, e ora a Servizio di Tutta la Nostra Utenza, sia in sessione singola che in accompagnamento alle classiche terapie svolte in Ambulatorio. Sabato 2 Aprile 2016 abbiamo tenuto la “Data 0” dei corsi gratuiti di presentazione di questa BioTecnologia, con Grande Entusiasmo e Interesse da parte di tutti.

(“Dovrebbero conoscere TUTTI questi concetti, per il BENE di ognuno”. –Feed-Back di una partecipante al corso-).

I risultati sono solo da Vivere, ma mi auguro di poter pubblicare a breve i già tanti Feed-Back che sto raccogliendo (per le menti più curiose e per fortuna scettiche).

–Non credete a NULLA di ciò che vedete scritto finchè non l’avete provato e ne avete fatta una Vostra Esperienza!-

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Dal Sito: www.uniwavesrl.it

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In natura qualunque elemento possiede una propria frequenza; la persona emette e riceve frequenze elettromagnetiche dall’ambiente che lo circonda in uno scambio continuo e interconnesso. Il corpo umano, in particolare, non può essere considerato solamente come un insieme di organi e di materia senza comprenderne l’impronta elettromagnetica e di vibrazione che appartiene a tutti gli elementi; difatti gli atomi, che costituiscono la materia stessa, sono in continua vibrazione. Questa vibrazione comporta che ogni sostanza abbia una sua frequenza sulla base della propria composizione fisica. Questo è il motivo per cui nella quotidianità della vita moderna, a causa dello stress, dal distacco prolungato dalla natura e a causa di molti altri fattori, compreso quello alimentare, il nostro cervello, centro nevralgico delle attività, non riesce ricreare autonomamente i parametri biofrequenziali ideali per la stimolazione dei processi di cui l’organismo ha bisogno per mantenersi in salute. Il legame viene inquinato con ciò che oggi è in grado di alterare negativamente i nostri processi vitali come nel caso dell’inquinamento elettromagnetico; questo è il motivo per cui nella quotidianità della vita moderna, oltre allo stress e al basso livello nutritivo dei prodotti alimentari industriali, il nostro cervello, centro nevralgico delle attività, non riesce a ricreare autonomamente i parametri biofrequenziali ideali per la stimolazione dei processi di cui l’organismo necessita per mantenersi in salute.

Questo interscambio di quanti, studiato dalla Fisica Quantica, consente il trasferimento bioenergetico di informazioni.

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Le cellule del nostro organismo comunicano tra loro attraverso un loro personale alfabeto, costituito da Frequenze. Esattamente come accade in tutta la materia che ci circonda, di cui facciamo parte. Ci sono vari aspetti per prendersi cura di noi stessi e vari punti di partenza; OnteraMed di UniWave parte da Noi stessi. Fare Esperienza della Rigenerazione dell’Essere, di Centratura, di Armonia con il mondo esterno e con noi stessi è qualcosa che difficilmente si può descrivere, ma certamente realizzabile. Preferisco non aggiungere altro e lasciare ogni singolo commento alla personale Esperienza di ognuno.

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Episodio:

Ore 23:00 di un sabato sera di più di dieci anni fa. Io da sola seduta in riva al lago su una panchina; a tratti sguardo nel vuoto, a tratti sguardo su di un foglio a scrivere. Poca luce, qualche lampione qua e là. Di fronte a me la ringhiera di protezione a confinare il pontile con qualche ragnatela, grosse e visibili grazie al riflesso della luce dei lampioni. A distanza di qualche metro l’uno dall’altro, nello stesso istante tre ragni uscirono allo scoperto per sistemare, perlustrare e compiere un giro in senso antiorario sulla loro ragnatela prima di rientrare nel loro “nascondiglio”. Nello stesso istante tre ragni hanno compiuto la medesima azione, nessuno dei tre (credo) si sia dato appuntamento via sms prima di uscire ..e tutti e tre hanno fatto nello stesso momento la stessa cosa, con lo stesso impiego di tempo. Ho scritto… ho scritto a lungo (come sempre del resto).. mille domande, senso di appartenenza a Qualcosa di cui non so nulla, o poco. Ma ne faccio parte.